16/01/12

Sonnenallee e le temperature berlinesi.

Che li vedi in giro. Sono alieni. Forse no. Ma se sono umani, certo, devono possedere un codice genetico avanzato.
Li vedi in giro in pantaloncini, o in camicia, o con tutt'e due. Gambe e braccia arrossate. Poi ti avvicini e chiedi loro: "... ma non hai freddo?" e la risposta è: "Questo non è un inverno".
Già la temperatura berlinese è stata "mite" in questo gennaio. E io che mi ricordo i miei primi due anni in questa città con temperature che scendevano generosamente sotto lo zero. Da quando sono a Berlino ho superato ogni record precedente di resistenza, -8, -12, -16, -20 gradi.
Questa domenica, per esempio, Berlino si è svegliata con un "gran" sole. Beh, ho pensato, sono due anni che vivi qui, fai come fanno i berlinesi. Ho indossato una giacca, sciarpa e cappello, guanti - di quelli con le dita scoperte per maneggiare meglio gli oggetti- e sono salito sulla mia bicicletta. Pronto. Mi lancio in Hermannstraße e, in discesa, verso Hermannplatz. Il semaforo è rosso, poggio il piede destro a terra e penso che è tanto che non vado a Sonnenallee. C'è un posto preciso che mi piace vedere. È il quartiere a ridosso del muro che ha ispirato il film omonimo, Sonnenallee. Un film ingenuo, ma divertente, sulla vita nella DDR in un gruppo di case a pochi metri dal confine con Berlino ovest.
Sono sul ponte Kanalbrücke su Südostallee, ben dentro la zona est, mi fermo e guardo il cielo. Blu, con qualche striatura bianca. La temperatura è ancora parecchi gradi sopra lo zero, e, gli alieni, gli umani con il codice genetico avanzato, sembrano essere ovunque. Io infreddolito e tremolante, con la mia bicicletta ferma sul marciapiede, entro in un bar e prendo un tè caldo.
"Freddo, eh?" mi dice il cameriere.
"No... questo non è un inverno!", rispondo.

Mentre scrivo, la neve scende e si appoggia sulla mia finestra. Se decidete di venire a Berlino, non fatevi ingannare: l'inverno è appena cominciato.